Il 14 febbraio tutto il mondo ha lottato contro la violenza sulle donne con 1 Billion Rising, iniziativa promossa da Eve Ensler, l'autrice de I monologhi della vagina, per il 15esimo anniversario del VDay.
Anche Pisa.
Una breve per non tediare chi già lo sa.
Il VDay è un movimento globale che vuole far cessare la violenza sulle donne nel mondo ed ha il suo cuore pulsante nel giorno di San Valentino quando vengono organizzati eventi (come la lettura dei suddetti monologhi della Ensler) per ricordare e raccogliere fondi. Per chi pensa ancora al volgare plagio di Grillo, consiglio di leggere la pagina ufficiale.
Torniamo al VDay 2013: io c'ero perché credo che ci sia ancora tanto da lottare per la parità tra uomo e donna.
Credo che in alcune parti del mondo avvengano delle atrocità che non sono neppure in grado di immaginare che vanno denunciate e che hanno bisogno di fondi perché il movimento di lotta e di consapevolezza nasca dall'interno.
Credo anche che l'Italia, dove non avvengono infibulazioni e gli sfregi con l'acido sono una rarità, abbia comunque diversi problemi da questo punto di vista. Problemi gravi, come le botte e le uccisioni casalinghe e familiari, e problemi meno gravi, come il maschilismo leggero e dilagante.
Alcune "situazioni tipo" (reali, giuro) per rendere l'idea di cosa intendo con "maschilismo leggero e dilagante":
- Le donne che dopo una giornata in ufficio tornano a casa e cucinano da sole mentre i mariti si riposano perché "oh, io ho lavorato tutto il giorno".
- Madri che insegnano alle figlie a "dare una mano" mentre i figli giocano alla playstation.
- Adolescenti che picchiano altre adolescenti perché "quella troia mi ha rubato l'uomo".
- Maschi che si dividono i lavori di casa con le proprie compagne e vengono chiamati froci dai loro amici.
- Bambine che non possono giocare a calcio, perché "le femmine giocano a pallavolo".
Questi sono problemi che io considero gravi. E non ho voglia di accontentarmi e pensare che "intanto fermiamo le botte". No. Si risolve tutto insieme, a partire da casa e scuola.
Insomma, per tutti questi motivi io ero in piazza.
Mi sono divertita, mi sono sentita parte dell'evento nonostante non sapessi i passi e non fossi tra le organizzatrici. Mi sono sentita parte di un movimento globale e mi sono commossa, il giorno dopo, a vedere le foto da tutto il mondo. Ho fatto un video e ho fatto una marea di foto (e c'è comunque qualcuno che ha fatto tutto questo meglio di me).
Però (perché c'è sempre un però)... Ho alcune domande per le organizzatrici. La vena polemica, vi giuro, ha il solo scopo di dare consigli per il prossimo evento:
- Perché alle 16? Almeno 4 amiche mie non sono potute venire perché erano a lavoro. Forse col buio il balletto si sarebbe visto meno, ma forse avremmo avuto più persone.
- Perché io ho saputo dell'evento pisano solo due giorni prima? Sicuramente è anche colpa mia. Ma io non ho visto niente altro che l'evento su facebook, nessun volantino, nessuna mail... Io in genere cerco di guardarmi intorno e essere informata su quello che succede in giro, ma chi non cerca?!
- Perché non c'era nemmeno un manifesto in piazza?! Credo girasse solo un volantino formato A5 (e a me non è arrivato).
Comunque è stata una giornata favolosa, nonostante l'ora penso sia stata molto partecipata e, visti i problemi di cui sopra, c'erano anche abbastanza maschi...
Per questo ho voluto fare questo (le foto sono delle donne presenti):
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