Internet Festival: e la città sta a guardare. Incazzata.

Il Ponte di Mezzo giovedì mattina
Sono passate ormai due settimane dalla conclusione dell'Internet Festival. I dati sul suo successo si leggono ovunque e io vi ho già tediato su quanto sia stato importante per me.

Ora però voglio parlare d'altro.

L'impatto sulla città e sui suoi abitanti pole considerassi positivo? 
No. S'apra il dibattito.


 

Il Ponte di Mezzo

Lincoln a Palazzo Reale
Nei giorni prima del festival, la città ha visto spuntare qua e là faccioni di personaggi non bene riconoscibili, nastri colorati in Banchi e piazza Santa Caterina e soprattutto di mercoledì ha visto chiudersi il ponte di mezzo (sacrilegio!!!!).

Se siete pisani sapete che cosa significa.
Per l'amministrazione è come palesare che qualcosa di grosso sta avvenendo in città.
Per i pisani è una palla colossale per il traffico, pedonale e ciclistico soprattutto (chi se ne lamenta per il traffico delle auto è solo un pigro!).

Se poi sul ponte ci metti due giganteschi parallelepipedoni con una mostra futuristico-concettuale in uno e stand promozionali nell'altro, non è che migliori l'apprezzamento dell'evento. A parte i pochi cittadini che, tra lo stand di Tre e quello della Regione, sono riusciti a trovare Cinzia al tavolo del social media team, tutti gli altri se ne sono andati irritati perché il ponte era chiuso per una cazzata.

 

La comunicazione di base

"Se non a Pisa, dove?!" ha detto il sindaco alla conferenza stampa di apertura.
Diciamo anche che ha ragione, che qui c'è stato il primo calcolatore, che prima ancora c'è nato Galilei etc etc. Ma portare du' volantini nei bar del centro, ti pareva brutto?
Siamo pur sempre a Pisa che è pur sempre in Italia: le chiacchiere al bar valgono più di qualsiasi campagna social-cross-medio-virale-con-scappellamento-a-destra.
La direttrice del Festival della Scienza di Genova ha raccontato che sono stati proprio i genovesi a sancire l'incredibile successo di quel festival. Invece noi a quanto pare dei pisani non ne avevamo bisogno...

 

Eppur (qualcosa) si muove

Gli studenti a discutere della sostenibilità di Internet
Devo ammettere, però, che qualcuno si è accorto del festival: ho incontrato almeno 4 volte la mia prof di storia e filosofia che girava tutta contenta con il programma, orgogliosa che nella sua città ci fosse un tale fermento.
Ho visto maestri delle elementari con file di pulcini arancioni al seguito andare verso la limonaia e professori delle superiori portare classi a discutere di tempo reale e social media.
Qualcuno quindi, nonostante gli sforzi del sindaco, ha capito l'essenza della manifestazione.

 

Il centro del mondo e il vuoto cosmico

Caterina testimone della movida pisana. Foto di Tatonzio
E poi c'era Banchi, approdo naturale delle persone dopo lo sconvolgimento sensoriale dei parallelepipedoni... Dove stazionavano buoni samaritani che, seppur presenti per altri scopi, si sono volentieri prestati a dare informazioni a chiunque le chiedesse. E forse parte del successo è anche merito loro...
Ma vediamo chi erano. Sotto le logge si trovavano ben 5 stand (o tavolini, per essere più realistici).
Di Eppela vi ho già parlato (a proposito, avete sostenuto il progetto?!).
Di Radio Eco e Radiocicletta anche (geniale, a proposito, mettere due radio una di fronte all'altra).
Poi nel tavolino all'angolo per un paio di giorni c'è stata Contro Radio (sì, avete capito bene, all'inizio le radio erano 3!) prontamente sostituita da Ryanair, sponsor del festival.
E poi all'altro capo c'era il Tirreno: anche detto "il tavolo della movida" (battuta di un ragazzo di passaggio) perché è stato vuoto per tutti e 5 i giorni!

 

Connessi con il mondo...

Eh, sì, perché in tutta la città è stata potenziata Wi-Pi (la wi-fi de no'altri) per permettere agli utenti del festival di condividere i contenuti anche sulla rete.
Come no. Chiedetelo a quelli che erano in Banchi!
C'era addirittura una location totalmente schermata! Noi del social media team prendevamo appunti su un foglietto e poi uscivamo per twittare!

 

In conclusione?!

Per me l'Internet Festival 2012 è stato un ottimo nuovo - inizio, ma per il 2013 direi che è necessario qualche miglioramento. Oltre a consigliarvi il bel post di Gabriele Granato, ecco le mie proposte:
E voi? Avete qualche buona idea?!

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