Il Tirreno appoggia il Canapisa?! No, è una finta!

Stamani grasse risate grazie alla cronaca locale! Apro la home page del Tirreno (sezione di Pisa) e trovo un articolo sul Canapisa.
Vado di filato a leggermelo per vedere quali atrocità e cattiverie potrebbero scrivere... Stupore!

Un articolo rapido e fattuale con svariate note positive! Nessun tono di scherno o di polemica e anzi una chiusura positiva sul fatto che gli organizzatori hanno, anche quest'anno, messo in conto di pulire la strada al loro passaggio.

Mentre mi domando se fare una rettifica al mio post precedente e ammettere, finalmente, che non c'è più alcuna polemica, mi cade l'occhio sul percorso.



Leggo.
Rileggo.
Me lo figuro mentalmente.
Non mi torna.

Per sicurezza, dopo averlo corredato con numeretti, decido di provare a disegnarlo. Questo è il risultato:


Provo ancora una volta a descriverlo a parole, ditemi se vi quadra:

(1) Fino a "Piazza Guerrazzi" torna tutto, poi si presume che i manifestanti entrino in una cella per il teletrasporto

(2) arrivino direttamente al Ponte della Fortezza

(3) per poi ritornare a Piazza Guerrazzi, passando dal Lungarno Fibonacci e da lì rientrare nel teletrasporto e 

(4) arrivare in Via del Borghetto. Percorrerla tutta (anche quando diventa via Luschi, ma lo diamo per scontato) e alla fine giungere in 

(5?) una fantomatica via Cisanello che si congiunge a via Garibaldi. Che però non esiste. Quella si chiama via Gioberti.

(6?) Comunque, dall'inesistente tratto di via Cisanello ci si sposta in un'altrettanto inesistente via Canivari. Perché si chiama via CanAvari.

Ora, scusate, ma da un quotidiano locale, non potremmo almeno aspettarci una toponomastica corretta?!

Incapace di accettare anche questa forma di ignoranza, mi sto facendo rodere da un dubbio atroce: e se gli errori fossero volontari e fatti con lo scopo di sviare i manifestanti verso altri percorsi e così tornare alla teoria del complotto a scopo di future polemiche?

Aspetto le vostre teorie cospirative in merito: perché noi ci rifiutiamo di accettare che i giornalisti del Tirreno siano incapaci!

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