Ogni tanto penso di essere una che si è appena trasferita in città. Invece a Pisa ci vivo da trent'anni.
"Ma perché mai?" chiederanno i miei piccoli lettori.
Sarà perché ho sempre lo stesso gruppo di amici da quando ero adolescente? O perché amo passare le mie serate e le mie domeniche sul divano e quando non ci sto è perché sono da qualche altra parte del mondo?
Può essere, ma credo che la ragione sia anche un'altra: ovvero che questa città ha mille anime.
"Come tutte le città", diranno i miei piccoli lettori.
Eh, no. Perché Pisa ha pochissimi abitanti che comunque si dividono in svariati gruppi. E da questa momentanea analisi, lascio per un attimo da parte migranti e studenti, che popolano e vivono la città, ma di cui vorrei parlare meglio altrove.
Bandiera di Pisa sul Lungarno
Dicevo: i pisani si dividono in molte comunità.
Quelli che preferiscono le discoteche e quindi la sera affollano bar, baretti e barrini per darsi la carica prima di andare a ballare fuori città (molto fuori, perché i dintorni non sono tecnicamente affollati di dancehall).
Quelli che preferiscono svernare in Piazza delle Vettovaglie, sperando che una bella rissa tra tossici fornisca qualcosa di cui parlare.
Quelli che tentano di fare sempre qualcosa di culturale (vanno a teatro, sentono musica dal vivo, vanno al cinema, preferibilmente l'Arsenale).
Quelli che passano le loro serate a Livorno, Firenze, Lucca, Tirrenia... Perché "a Pisa non c'è mai niente da fare".
...
Quando ero una ragazzina c'erano "I pottini della Borsa" e "Gli alternativi di Piazza Garibaldi". Crescendo, chi è rimasto, si è evoluto nei vari gruppi sopracitati e sono rimasti tutti (e ognuno con i suoi luoghi) estranei gli uni agli altri.
Stencil su un muro pisano
Però, mentre mi sento un'aliena e penso che molti mi leggeranno così, penso anche che questa cittadina ci accomuni tutti, nel bene e nel male. Che le rotonde disegnate da Topo Gigio siano rischiose per chiunque; che i Lungarni chiusi a orari variabili nelle sere d'estate ma non solo, creino confusione nella mente di tutti; che le cacche dei cani con proprietari incivili incontrino le scarpe di ognuno.
Insomma, qui vorrei parlare di questo genere di cose e se ogni tanto sarò un po' più settaria, vi prego di non volermene.